Industria e ambiente

Per un atlante storico dell’impatto sul territorio dell’industrializzazione diffusa e intensiva

Documenti di carattere generale



"Il caso italiano: industria, chimica e ambiente"

L'industrializzazione è il fulcro attorno a cui ruota tutto il mondo contemporaneo. La crisi ambientale causata dall'industrializzazione costituisce, secondo molti, la questione cruciale del nostro tempo. Esiste un rapporto certo ed evidente tra lo sviluppo dell'industria, il suo crescente impatto sull'ambiente, il susseguirsi di traumi locali e globali a carico dell'ecosistema e il dispiegarsi, in tempi storici ravvicinati, del processo estensivo e intensivo dell'industrializzazione. Ciononostante, soprattutto in Italia, il multiforme, difficile rapporto tra industria e ambiente, visto e analizzato nel suo farsi storico, è poco studiato. Il volume "Il caso italiano: industria, chimica e ambiente" fornisce materiali importanti per mettere a fuoco le dimensioni reali del problema, utilizzando come banco di prova il caso italiano, ad un tempo peculiare ed emblematico. Sono disponibili per il download l'indice e l'introduzione del volume, a cura di Pier Paolo Poggio e Marino Ruzzenenti.

"Il caso italiano: industria, chimica e ambiente" - Introduzione di Pier Paolo Poggio e Marino Ruzzenenti (2012) [ZIP -> PDF, 226 KB]


La Carta dei Comuni SIN

La Rete dei Comuni per la Bonifica dei Siti di Interesse Nazionale (SIN) nasce a Mantova il 25 settembre 2013 nel corso della prima Assemblea generale, alla presenza di circa 200 amministrazioni provenienti da tutta Italia, con sottoscrizione finale della Carta dei Comuni SIN. Promossa dall’Assessorato alle Politiche Ambientali del Comune di Mantova, la Rete ha l’obiettivo di unire le forze dei Comuni i cui territori fanno parte dei SIN e spingere il Governo a risolvere il disastro ambientale di quelle aree che da anni attendono di essere bonificate.

La Carta dei Comuni SIN (2013) [ZIP -> PDF, 69 KB]


Commissione Parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti - "Relazione sulle bonifiche dei siti contaminati in Italia: ritardi nell'attuazione degli interventi e i profili di illegalità"

La presente relazione è stata elaborata al termine di specifici approfondimenti condotti dalla Commissione parlamentare d'inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti avente ad oggetto il tema delle bonifiche dei siti contaminati in Italia. Secondo quanto dichiarato da magistrati, in primo piano nella lotta alla criminalità organizzata, quello delle bonifiche è un business appetibile anche da parte delle organizzazioni criminali di stampo mafioso che, non solo esercitano un controllo capillare sul territorio, ma riescono anche ad infiltrarsi sapientemente nelle procedure amministrative avendo piena contezza di quelli che sono gli affari più importanti e potendo contare sulla connivenza e/o complicità di soggetti che operano all'interno della pubblica amministrazione.

Commissione Parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti - "Relazione sulle bonifiche dei siti contaminati in Italia: ritardi nell'attuazione degli interventi e i profili di illegalità" (2012) [ZIP -> PDF, 54.6 MB]


SENTIERI - "Studio epidemiologico nazionale dei territori e degli insediamenti esposti a rischio da inquinamento: risultati"

Il Progetto SENTIERI (Studio Epidemiologico Nazionale dei Territori e degli Insediamenti Esposti a Rischio da Inquinamento) riguarda l’analisi della mortalità delle popolazioni residenti in prossimità di una serie di grandi centri industriali attivi o dismessi, o di aree oggetto di smaltimento di rifiuti industriali e/o pericolosi, che presentano un quadro di contaminazione ambientale e di rischio sanitario tale da avere determinato il riconoscimento di “siti di interesse nazionale per le bonifiche” (SIN). Lo studio ha preso in considerazione 44 dei 57 siti oggi compresi nel “Programma nazionale di bonifica”, che coincidono con i maggiori agglomerati industriali nazionali; per ciascuno di essi si è proceduto a una raccolta di dati di caratterizzazione, e successivamente a una loro sintesi.

SENTIERI - "Studio epidemiologico nazionale dei territori e degli insediamenti esposti a rischio da inquinamento: risultati" (2011) [ZIP -> PDF, 2.2 MB]


LEGAMBIENTE - "La chimera delle bonifiche. L’urgenza del risanamento ambientale in Italia, i ritardi del Programma nazionale e le proposte di Legambiente"

LEGAMBIENTE è l’associazione ambientalista italiana con la diffusione più capillare sul territorio (più di 1.000 gruppi locali, 20 comitati regionali, 115mila tra soci e sostenitori). Nata nel 1980 sull’onda delle prime mobilitazioni antinucleari, LEGAMBIENTE è un’associazione apartitica, aperta ai cittadini di tutte le idee politiche democratiche, religiose, morali, che si finanzia con i contributi volontari dei soci e dei sostenitori delle campagne. È riconosciuta dal ministero dell’Ambiente come associazione d’interesse ambientale, fa parte del “Bureau Européen de l'Environnement”, l’unione delle principali associazioni ambientaliste europee, e della “International Union for Conservation of Nature”.

L’amianto dei poli industriali che producevano l’eternit a Casal Monferrato, Bagnoli, Broni o Bari, e quello delle cave da cui veniva estratto a Balangero ed Emarese. I policlorobifenili a Brescia, gli Ipa nelle acque sotterranee di Falconara Marittima, Bagnoli e Gela, i solventi organoalogenati della bassa valle del Chienti nelle Marche e poi la diossina a Pitelli e Marghera e le ferriti di zinco a Crotone. E ancora il mercurio scaricato in mare a Priolo e nella laguna di Grado e Marano, il cromo esavalente della Stoppani nelle falde acquifere di Cogoleto, il cadmio nel suolo e nel sottosuolo di Livorno e il Ddt nel lago Maggiore. È lungo e impressionante l’elenco dei veleni che inquinano le 50 aree censite finora nel Programma nazionale di bonifica: 154mila ettari di territorio contaminato, di cui poco meno della metà - 74mila - solo a Casal Monferrato, circa 14 mila nel litorale domitio-flegreo e nell’agro aversano, 5.800 a Brindisi e 3.500 a Porto Marghera.

LEGAMBIENTE - "La chimera delle bonifiche - L’urgenza del risanamento ambientale in Italia, i ritardi del Programma nazionale e le proposte di Legambiente" (2005) [ZIP -> PDF, 709 KB]


FEDERAMBIENTE - "Rapporto Bonifiche"

Federambiente è l’associazione che riunisce imprese, aziende e consorzi che gestiscono servizi pubblici d'igiene e risanamento ambientale o che applicano il contratto collettivo nazionale di lavoro del settore.

Federambiente è da diverso tempo attiva nel settore delle bonifiche dei siti contaminati ed il suo impegno istituzionale su queste tematiche si è concretizzato nel 2006 e nel 2008 con, rispettivamente, la presentazione del primo e del secondo “Rapporto Bonifiche”. Dopo due anni di intenso lavoro di aggiornamento ed implementazione della già notevole mole di dati presenti nel primo volume, è stato redatto il terzo Rapporto Bonifiche. In questo terzo lavoro l’attenzione si è focalizzata sulla realizzazione delle anagrafi regionali dei siti conaminati; è stata quindi svolta una particolareggiata ricerca, illustrata nella parte centrale del lavoro (dal capitolo 3 al capitolo 16), incentrata sull’impegno messo in campo dalle Regioni e dalla Province autonome per il censimento dei siti oggetti di contaminazione.

FEDERAMBIENTE - "Rapporto Bonifiche" (2010) [ZIP -> PDF, 26.6 MB]